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LA CHIESA DI S. LUCIA

(Notizie storiche)




Il culto verso Santa Lucia a Maropati è molto antico. Dagli Atti della visita del Vescovo di Mileto, Monsignor Marco Antonio Del Tufo, del 4 novembre 1586, si appura che la chiesa era già esistente, assieme a quella di S. Giovanni Evangelista e della matrice di S. Giorgio; il parroco facente funzione era Don Bruno Cordiano.  
Delle due campane, quella più antica porta, sotto l'effigie della Martire, la data 1635 e l'iscrizione <<Don Franciscus Guarrisi>>. L'altro bronzo proviene dalla Chiesa del Rosario, distrutta dal terremoto del 1783 e mai più ricostruita, e porta, oltre all'immagine in rilievo della Madonna del Rosario, la data 1677.
La Chiesa di Santa Lucia fu abbattuta dai vari terremoti, ma venne sempre riedificata.
Il Flagello, il terribile terremoto del 5 febbraio 1783, la rase completamente al suolo. In una lettera datata 19 dicembre 1787 e indirizzata dall'Arciprete Domenico Pino al Vescovo di Mileto, si legge: <<…attesto parimenti, col mio degnissimo giuramento, come col Flagello non rimase illesa nessuna chiesa, ma tutte, così universali come sopradetto, furono rovinate quasi sino al suolo>>.
La Chiesa di S. Lucia possedeva numerosi terreni: oliveti a Carrubbara, Ciccarella, S. Nicola, ecc.
Nel 1860 nella chiesa esistevano ancora due altari: quello della Madonna del Carmine e quello dell'Immacolata. Tra i Sacerdoti che ivi officiavano, le cronache del tempo ne ricordano uno morto in concetto di santità, Don Pasquale Filippo. Quando celebrava la S. Messa piangeva per la commozione e sua sorella avvicinandosi lo confortava: <<Bonu, bonu, non ciangiti!>>.
Il terremoto del 1908 causò il crollo del campanile. La Chiesa venne, infine, rifatta e riaperta al culto negli anni 50, grazie all'aiuto di un cittadino residente in America.
Nella Chiesa Matrice, intitolata a San Giorgio Martire, è conservato un frammento osseo di Santa Lucia. La reliquia viene esposta durante la celebrazione della festa che cade la prima domenica dopo il 13 dicembre. È una solennità esclusivamente religiosa, senza le attrattive spettacolari delle feste estive, ma è sentita quasi come un tempo e richiama i devoti di tutta la Piana, soprattutto gli abitanti di Giffone, Feroleto, Plaesano, Anoia e Cinquefrondi. Non mancano i curiosi e i gitanti della domenica.


(Giovanni Mobilia Tratto da "Maropati e Dintorni")




Chiesa di S. Lucia prima del restauro
Chiesa di S. Lucia dopo il restauro





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